Bruxelles

23 Novembre 2007 – BRUXELLES NON SARA’ MAI TROPPO LONTANO

Ed eccomi qua. Indeciso sul da farsi prendo tempo ritagliando due quadratini preziosi sul calendario. Poi ne aggiungo altri due, crepi l’avarizia. Punto la penna sulla mappa. Questa volta cade su Bruxelles. Il posto giusto dove svegliarsi la mattina e scoprire di avere passato la soglia dei 30 anni.

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2 Dicembre 2007 – IN VOLO

Il viaggio in aereo lo faccio al fianco di una simpatica vecchietta che ha lo stesso profumo che usano le vecchiette con i soldi. Alitalia intanto, mi offre il Corriere della Sera e una fetta di torta alla marmellata. Il viaggio non è molto pesante. Solo nella fase di atterraggio si avvertono forti turbolenze. L’aereo sembra ballare il cha cha cha.

Destra-sinistra, destra-sinistra, centro. Nuvole, nuvole, destra-sinistra, tetti, case, slam. Applauso.

L’aereoporto di Bruxelles è spettacolare. Grande, moderno, pulito, ordinato, funzionale. Mi piace. All’uscita salgo su un mercedes color canna di fucile. Il taxista mi porta in albergo per 40 euro. Fa un freddo pazzesco e piove molto. Le folate di vento fanno sollevare la macchina da terra. Quando eravamo fermi al semaforo, il posteriore della mercedes si è sollevato di venti centimetri.

Anche la segnaletica stradale è agitata da questa bora. Scendo dal taxi e salgo nella camera 33 (terzo piano, ovvio). Ma che freddo!!! My room is freezy! Dico al tizio che subito provvede girando una manopola del termosifone.
Poso le borse per terra, poi tolgo le scarpe e la giacca. Mi siedo. Controllo la mappa. Cerco di capire dove mi trovo esattamente e come posso esplorare la città  a piedi. Fuori piove. Io ho portato con me un cappotto cinese in tessuto acrilico. Non fa passare l’acqua, ma neanche un filo d’aria. Le mie scarpe, invece, sono da ballerino di tango. Troppo eleganti per questa pioggia bruxellese. Mi faccio coraggio, esco.

3° Dicembre 2007 – VINO CALDO e LUMACHE

Bruxelles è una città  che non colpisce da subito, se non che per la sua pulizia formale e fisica. Le case sono tutte perfette. Le strade sono ordinate. La gente non c’è. Dov’è la gente? Forse è festa. Oppure lavora o quantomeno sta a casa perché fuori fa freddo. Non capisco. Puoi camminare per ore, la domenica, senza incontrare nessuno. I negozi sono chiusi e normalmente ‘si fermano’ (traduzione letterale) alle 6.30 p.m.

Potrei dire che si sente molto l’influenza di Londra, tanto è vicina a Bruxelles. Dalla mia stanza (se bevo un paio di Leffe) riesco a vedere pure il Big Ben! Eppure di Londra non c’è molto di di pi๠di un tipico negozio di libri e uno di scarpe inglesi. Il resto è pioggia, freddo, nuvole, ma anche il multiculturalismo che si riflette poi nei cibi, senza tuttavia influenzare la tradizione.
Io ero venuto a Bruxelles con tutta l’intenzione di deliziarmi la bocca con pinte di birra triplo malto. E invece questi bruxellesi si spaccano il fegato con il vino caldo e le lumache cotte per la strada. Puoi anche mangiare ostriche, fragole affogate nel cioccolato e dei cioccolatini multifoma, triplosapore, costosissimi che qui vanno per la maggiore.

4° Dicembre 2007 – ITEM OBBLIGATI DELLA CITTA’

Ho molto apprezzato la Cattedrale e il Manneken Pis, ma arriviamoci per gradi. Da google maps avevo confuso est ed ovest, nord e sud. Fatto sta che pensavo di incontrare prima la galleria Hubert e poi la grande piazza centrale. E invece è stato l’opposto. Mentre ammiravo la Cattedrale dall’esterno, un piccione sbattuto dal vento, ha centrato la vetrata di un palazzo adiacente, e la finestra è scoppiata lanciando gi๠dal quarto piano, pericolosi frammenti di vetro.

La passeggiata è stata lunga ma in poco tempo ho raggiungo le vie del centro con i negozietti di cioccolata e souvenir. A metà  sulla destra, inizia un vialetto di ristoranti turistici, allineati nel menu e nel prezzo. Continuando dritti si arriva alla Grande piazza della città . Un bel presepe fa da contorno a una decina di edifici meravigliosi, illuminati in blu e in rosso, come un albero di natale.

A pochi passi c’è in Manneken Pis, un angioletto grande mezzo metro, messo su una colonna all’angolo di una strada, piscia giu’ acqua per la gioia dei turisti. Le cartoline mostrano che durante l’anno, i belgi si divertono pure a vestirlo nei modi pi๠stravaganti. Per il momento è il simbolo del Belgio.

E’ la prima volta che bevo un tè frizzante (Lipton Petillant). Mi trovo nella sede di Ebay dove lavorano quasi tutte donne. Sono molto preparate a fronteggiare l’attacco rumeno/russo ai danni dei loro apparati di sicurezza. Mi hanno fornito una connessione per scaricare la posta ma non ho tempo perchè l’incontro sta per cominciare.

5° Dicembre 2007 – 30 ANNI A BRUXELLES

Ieri sera abbiamo fatto una bella cena in un ristorante italiano. Lo so che può sembrarvi pazzesco, ma quando si è in gruppo non si ha la libertà  di scegliere. Fortunatamente il cibo era ottimo e abbiamo speso una cifra ridicola. In particolare io ho scelto della mozzarella cotta nella salsa di pomodoro e una tagliata al tartufo. Stasera invece, siamo andati da Eat cetera, un locale molto trendy di Bruxelles. Ci si arriva facilmente con la metropolitana (linea arancione fermata° Louise).° Ve lo raccomando perchè con soli 33 euro si possono scegliere tre diversi menu e sono tutti di altissima cucina. Anche qui, per non sbagliare, ho scelto un carpaccio al tartufo e una tagliata di manzo. Vino rosso e birra a volontà . Ottimo anche il dolce a sorpresa.

La cena scivola via con un collega di Microsoft che mi racconta il suo ruolo in azienda e come è riuscito a crescere in pochi anni. Arriva una torta al cioccolato, talmente dolce che non lascia spazio a dubbi. E così mi cantano il primo happy birthdaayyyy toooo youuuuuu (in english!) della mia vita. Sono veramente colpito… E’ quasi° incredibile.

Per togliermi dall’imbarazzo dico: I’M FUCKING OLDD!! …ma nessuno ci crede.

(… continua)

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