Le politiche sul digitale inguaiano i capi coalizione: Bersani, Berlusconi e Monti rimandati da Internet

Di seguito vi propongo un commentario breve alle affermazioni rilasciate oggi dai tre leader al Corriere delle Comunicazioni, sulle politiche sul digitale che intenderanno adottare qualora vincessero.

COMMENTI A BERSANI: Se è farina del suo sacco è molto povera. Un testo sciatto, con ZERO proposte. Una delusione totale la sua stroncatura all’Agenzia Digitale e il riferimento a CDP come gallina dalle uova d’oro. Consigliamo a Bersani la lettura del post del’ex commissario AGCom in quota PD Nicola D’Angelo.

COMMENTI A BERLUSCONI: Sicuramente ha un ghostwriter più’ preparato di quello di Bersani perché almeno ci ha detto qualcosa di ciò che intenderebbe fare. Ha motivato la stroncatura dell’Agenzia Digitale dicendo che avevano immaginato di dare quei poteri direttamente alla Presidenza del Consiglio. Ha parlato di debiti della PA (cosa che affligge il settore). Ha promesso un viceministro (molto meglio di un sottosegretario e meglio di niente) per Internet. In generale ha dimostrato di saperci fare con le promesse elettorali. E’ del tutto assente una sua proposta shock nel digitale a meno che non voglia metterci un “Arrigo Sacchi” al ministero.

COMMENTI A MONTI: Bello se autentico. Sarebbe bello che lo pensasse, ancor più  che lo dicesse. Ma questa profonda conoscenza che trapela dallo scritto non si riscontra in nessuna affermazione che il Senatore Monti ha fatto finora nelle decine di apparizioni televisive e radiofoniche o sui giornali. La sua disattenzione al digitale è stata finora totale. Abbiamo ragione di credere che il fatto che abbia incensato pubblicamente alcuni dei candidati che a quanto pare nemmeno conosce sia un motivo in più  per dubitare dell’autenticità di questo scritto. Ma ripeto, saremmo già felici se queste cose le pensasse davvero.